lunedì 27 dicembre 2010

CALENDARI 2011, DONNE HOT IN PISTA CON SIMONI RACING


Scendono in pista le caldissime hot girl di Simoni Racing per il calendario 2011. Un team tutto al femminile, carico di sensualita', erotismo e un pizzico di ironia. Dodici mesi da sfogliare veloci, indomabili come una potente moto o una femme fatale come quelle del team Simoni Racing che accompagneranno gli uomini. "Donne e motori" gioie e bollori, a giudicare dalle immagini qui sotto.















BUON ANNO A TUTTI


é tempo di calendari....

Claudia Rossi è la protagonista del calendario 2011 

Si chiama Claudia Rossi ed è la prescelta fra una dozzina di candidate per l'inedito calendario Befast, prodotto in esclusiva da Motoabbiglimento.it






Con l'arrivo del nuovo anno bisogna cambiare il calendario!!!!
Questo è a tema! Moto e belle donne! Lo potete scaricare in questo sito: http://www.motoabbigliamento.it/ è gratuito, è sufficiente registrarsi.
Buon Anno a Tutti.

 
 

domenica 26 dicembre 2010

Quando il team manager si chiama Paris Hilton .....

Paris Hilton presenta il suo team


Dal prossimo anno la classe 125 Gp del Motomondiale si arricchirà di un team decisamente fashion. Si è tenuta a Madrid la presentazione del team SuperMartxé VIP by Paris Hilton, squadra appoggiata direttamente dalla bella ereditiera statunitense. La bella biondina ha presentato il suo team presso l'Hotel ME, insieme ai suoi soci Nano, Xavi Montero e Ricard Garriga. Con indosso una tutina rosa e bianca, la Hilton si è fatta fotografare in sella al suo gioiellino.



No, non è uno scherzo: dopo Antonio Banderas, proprietario del team Jack & Jones (che però non ha rinnovato l’iscrizione nel mondiale Moto2 per il 2011), arriva nel circus del Motomondiale anche la famigerata Paris Hilton, che sponsorizzerà un team della classe 125cc che prenderà il nome di “SuperMartxé VIP by Paris Hilton“…

Potere del “dio” denaro”. Tutto può, anche nel motomondiale. Diversamente non sarebbe potuto accadere che Paris Hilton costituisse un proprio team in 125. Per carità, non c’è nulla di male nel mecenatismo, tuttavia l’ingresso dell’ereditiera nella quarto di litro non è stato di certo salutato con entusiasmo nè dagli addetti ai lavori ne tantomeno dai fan. Ciò nonostante la starlette americana ha deciso di proseguire ugualmente per la propria strada, concretizzando il proprio investimento nel mondo delle due ruote.

La presentazione del Team SuperMartXè gestito da Paris Hilton, è avvenuta a Madrid rispettando il pomposo stile della proprietaria. Una sfarzosa cerimonia ha accolto la moto che correrà nel prossimo mondiale 125.

Passati in secondo piano i duei piloti Sergio Gadea e Maverick Vinales, la vera protagonista è stata l’ereditieraParis Hilton, che ha intrattenuto i media e la stampa posando per qualche scatto accanto all’Aprilia RSA 125 con la colorazione ufficiale rosa, bianca e blu.

Moto caratterizzata da una particolarissima livrea, in cui spiccano un rosa intenso ed un candido bianco, per la gioia di Sergio Gadea e Maverick Vinales, che avranno l’onere di condurla nei tracciati di tutto il mondo.

Tecnicamente parlando, si tratta di un’Aprilia 125 BQR, resa ovviamente imitabile dalle fantasiose scelte estetiche della Hilton.

Il team sarà diretto da Ricard Jové e dal pluri campione del mondo Rossano Brazzi, il quale ha già lavorato al fianco di grandi campioni come Valentino Rossi e Max Biaggi.

Ironia a parte, va però riconosciuto che l’apporto di “Miss SexTape” servirà a dare lavoro ad un equipe che diversamente avrebbe rischiato di trascorrere “a zonzo” il prossimo campionato.


Vittoriano Guareschi parla:«Così Vale ha cambiato la rossa»

Vittoriano Guareschi, team manager della Ducati, ha parlato con la Gazzetta dello Sport per aggiornare i tifosi della Rossa e di Valentino Rossi sui progressi fatti dalla nuova Desmosedici GP11.




Non è il momento di andare per il sottile. Vittoriano Guareschi mette via la giacca da manager per rimettere la tuta di pelle e fare di nuovo il collaudatore. La missione è dare a Valentino Rossi una Desmosedici più «umana», non la belva bizzosa che praticamente solo Casey Stoner era capace di portare al limite. Non è facile, perché Valentino è più raffinato, ma la rossa ha il suo «caratterino» e addolcirla è una bella sfida




Guareschi parla delle modifiche previste sulla rossa dopo il mezzo disastro dei test di fine campionato a Valencia, e dice: «Siamo andati nella direzione che Valentino ci ha indicato. I tempi non sono stati troppo incoraggianti, per così dire, ma dopo che abbiamo visto com' era combinata la sua spalla ci siamo rassicurati. La nostra moto va guidata di forza e lui a Valencia ne aveva poca». Sono state montate le moto per i test di inizio febbraio.


Vittoriano continua: «Filippo aveva delle idee e alcune sono state confermate da Valentino, ma per altre cose abbiamo provato a seguire delle strade "estreme" che ci hanno indicato lui e il suo gruppo. Non ci eravamo mai spinti verso certi assetti, ma forse funzionano».


Le prime sensazioni dei collaudatori, Vittoriano prosegue: «Perché insieme all' altro collaudatore Franco Battaini siamo andati a provare a Jerez per verificarli, ma il maltempo ha ridotto terribilmente il tempo utile. Io ho potuto provare queste nuove soluzioni soltanto nel pomeriggio dell' ultimo giorno, con la pista decisamente fredda. Però, come sensazione, mi sembra che possano funzionare. E, in ogni caso, sono andato forte anche se quest' anno ho girato solo 3 volte. Riproveremo tutto a fine gennaio».


Come sarà la GP11 per la Malesia: «Abbiamo un nuovo forcellone, che avevamo pensato prima di Valencia e, soprattutto abbiamo spostato il baricentro. Come? Non lo dico, altrimenti il capo mi uccide...». E il nuovo telaio, con rigidezze modificate? «Lo stiamo realizzando e speriamo di averlo pronto a Sepang per entrambi i piloti». Lo proverete prima a Jerez? «Non c' è il tempo. In Spagna andremo dal 17 gennaio, dopo la presentazione di Madonna di Campiglio, per verificare che le modifiche fatte finora funzionino davvero. Faremo un grosso sforzo: due tester, tre moto e due squadre di tecnici al completo. Perché vogliamo essere pronti in caso di maltempo a sfruttare ogni secondo». Com' è il trapianto della squadra di Jeremy Burgess? «Si sono ambientati bene, gli piace la nostra anima un po' artigianale, dopo tanti anni con i giapponesi. Jerry mi mette tranquillità. In genere c' è serenità: dobbiamo solo migliorare la nostra moto, non farla diventare una copia della Yamaha».



sabato 25 dicembre 2010

Una storia tutta Romagnola

Gresini cittadino Onorario di San Clemente


Un importante riconoscimento al due volte campione del mondo della classe 125 ed all´attuale Team Manager della Gresini Racing



SAN CLEMENTE - Martedì sera sera presso la sala polivalente Sant´Andrea in Casale, l´Amministrazione comunale di San Clemente, nella persona del Sindaco Christian D´Andrea, ha conferito la cittadinanza onoraria a Fausto Gresini. Un importante riconoscimento al due volte campione del mondo della classe 125 ed all´attuale Team Manager della Gresini Racing che nel Comune di San Clemente ha realizzato la sua struttura tecnica che opera ormai da diversi anni.

Il team manager (ed ex pilota) romagnolo ha da anni sulle colline che sovrastano Misano, in territorio di San Clemente, appunto, la struttura tecnica. Fausto ha vinto due titoli mondiali 125 come pilota; nella stagione appena conclusa, la sua compagine di Moto2 ha conquistato il titolo con lo spagnolo Elias, in sella ad una Moriwaki. In MotoGP, Gresini ha schierato Simoncelli (che è di Coriano, a pochi chilometri da San Clemente) e Marco Melandri, cittadino di Ravenna. Considerando che il responsabile tecnico, Fabrizio Cecchini, è anch’esso un ragazzo del posto, Fausto è sceso in pista (almeno in MotoGP) con una squadra non solo tutta italiana, ma tutta romagnola.

Nell´attuale sede in Via Verdi c´è la storia della Gresini Racing, dal primo podio con Alex Barros, alla moto campione del mondo Moto2 che quest´anno ha trionfato con Toni Elias ed alla moto 74 dell´indimenticabile Daijiro Kato campione del mondo 250 nel 2001.

Tante testimonianze di successo che fanno bella mostra nel comune di San Clemente che ha voluto rendere onore e merito a Fausto Gresini.

"E´ stata una serata emozionante! - ha detto Fausto Gresini - Mi ha fatto enorme piacere che l´Amministrazione del comune di San Clemente mi abbia conferito la cittadinanza onoraria. La Gresini Racing ha, da sempre, il suo cuore pulsante nel comune di San Clemente e questa onorificenza ci rende oltremodo orgogliosi."

Intervento alla spalla riuscito per Melandri



Il nuovo pilota del Yamaha Factory World Superbike Team per il 2011, Marco Melandri, ha subito un intervento chirurgico minore con pieno successo alla spalla destra giovedì '23 dicembre ed è atteso in piena forma per i test che la squadra farà sul circuito di Portimao in Portogallo il 26 Gennaio.
Il 28 enne, ex Campione del Mondo Grand Prix 250, ed esordiente nella WSB sulla formidabile YZF-R1 nel 2011, ha optato per una visita in ospedale ed un pernottamento dopo alcuni dolori insorti dopo i tre giorni di test eseguiti recentemente ma sicuramente causati da un vecchio infortunio.
Dopo una schermografia effettuata il Mercoledì che ha rivelato qualche movimento extra dell'arto, il ravennate ha optato per una procedura di clean-up al fine di ridurre il rischio di ulteriore aggravamento durante la stagione del Mondiale Superbike che inizierà a Phillip Island il 27 febbraio. 
Il Dottor Giuseppe Porcellini, lo stesso specialista che ha operato alla spalla Valentino Rossi, ha eseguito l'operazione e il pilota romagnolo che ha lasciato l'ospedale Venerdì. 
Il Dott. Porcellini ha riferito che non vi era nessun danno ai legamenti quindi un semplice 'riordino' ha avuto luogo e un 'fiocco' allegato - che erodere naturalmente nel tempo - aggiunge stabilità.
Oltre a richiedere l'uso di un tutore per due settimane l'effetto del ricovero di Melandri sarà una leggera interferenza con la sua capacità di allenarsi al 100% durante il mese di gennaio, ma si aspetta di essere in forma e pronto per essere presente al prossimo appuntamento con la R1 in Portogallo.

venerdì 17 dicembre 2010

Nasce la European Junior Cup


La Coppa Europea Junior è la nuova ed emozionante classe presente ad alcuni selezionati round del Campionato Mondiale di Superbike 2011. Riservata ai piloti dai 14 ai 17 anni provenienti da tutto il mondo, la Coppa Europea Junior si svolgerà in alcuni dei più famosi e leggendari circuiti europei.



La European Junior Cup è una nuova categoria che si correrà in occasione delle tappe della stagione 2011 del campionato mondiale Superbike, organizzato da Infront Motor Sports. Sarà aperta ai giovani dai 14 ai 17 anni provenienti da tutto il mondo, che si sfideranno su alcuni dei circuiti più famosi e prestigiosi del calendario.

Gli iscritti scenderanno in pista con delle identiche Kawasaki Ninja 250 R e avranno la possibilità di farsi notare da centinaia di migliaia di fans, dato che correranno la domenica pomeriggio prima della partenza della seconda manche della Superbike.

Il pacchetto includerà:
• Una Kawasaki Ninja 250 R pronto gara con relativa attrezzatura
• Il trasporto della moto su tutti I circuiti
• Le quote di iscrizione, gli pneumatici e il carburante
• L'abbigliamento tecnico da gara e quello per il team
• Ingresso nell'area hospitality Junior Cup presente nel paddock
• L'assistenza tecnica
• Il supporto di piloti famosi che faranno da tecnici "d'eccezione"
• Un training camp pre-stagionale in programma in Spagna

Per preparare al meglio la stagione e la loro carriera internazionale, sarà messo a disposizione un programma di "supporto" attivo per tutta la stagione che inizierà con un "camp" che si svolgerà a Guadix, in Spagna.











sabato 9 ottobre 2010

Una "Gran Bella Sborata" Aprilia RSV4 APRC SE




L'Aprilia svela la versione stradale della moto che ha conquistato in Sbk i titoli Piloti e Costruttori:"Aprilia RSV4 Factory APRC Special Edition"
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A tenere a battesimo la nuova versione stradale della moto vincitrice del mondiale Superbike, oggi a Colonia, è stato il cinque volte campione del mondo Max Biaggi, insieme con Maurizio Roman, direttore generale sviluppo e strategie prodotto del Gruppo Piaggio, Stefano Sterpone, direttore commerciale del Gruppo, e Leo Mercanti responsabile sviluppo prodotto e racing.

Max Biaggi, primo italiano campione del mondo nella storia del WSBK ha svelato la nuova RSV4 APRC SE: "La moto che ho battezzato oggi è davvero figlia della RSV4 che ho portato alla vittoria ben 10 volte in questa fantastica stagione. Il travaso di tecnologia tra la pista e la strada è evidente in questi casi, soprattutto per quel che riguarda la parte elettronica. Ed è importante vedere come il lavoro che facciamo in circuito con tutto il team non porta non solo vittorie ma anche prodotti sempre più evoluti per gli appassionati".

"Grazie alle vittorie nel mondiale Superbike" afferma Leo Francesco Mercanti, ad di Aprilia Racing e responsabile sviluppo prodotto del Gruppo Piaggio, "Aprilia si conferma come una punta di eccellenza con pochi eguali al mondo. Siamo solo al secondo anno di gare di un progetto totalmente innovativo come Aprilia RSV4 ed è solo grazie alle straordinarie competenze che operano ogni giorno nel Gruppo Piaggio che abbiamo potuto raggiungere livelli di competitività e affidabilità così elevati da vincere il confronto con marchi blasonati, con anni di esperienza in questo difficilissimo campionato".
Nata con l’obiettivo di essere la migliore in pista e sulla strada, fin dal suo arrivo Aprilia RSV4 ha stupito il mondo per le linee, la tecnologia, le prestazioni. Un motore 4 cilindri V di 65° mai visto prima su una sportiva di serie, un telaio degno di una 250 GP, Ride By Wire, sistema multimappa di gestione del motore: tutti traguardi che Aprilia RSV4 ha già raggiunto, unendo a un’architettura e a caratteristiche tecniche uniche la straordinaria guidabilità tipica del marchio Aprilia, portata a livelli del tutto eccezionali.
Ma anche i traguardi più ambiziosi sono fatti per essere superati. Il lavoro incessante del reparto ricerca e sviluppo di Aprilia e il legame strettissimo tra il Reparto Corse e la produzione hanno fatto compiere ad Aprilia RSV4 un salto in avanti epocale.

Con RSV4 Factory APRC Special Edition Aprilia pone una pietra miliare nel mondo delle supersportive. Una moto che applica alla guida su strada tutta l’esperienza e le indicazioni raccolte nell’entusiasmante stagione 2010 del Campione del Mondo Max Biaggi, e che si può considerare il vero punto di partenza per le moto stradali del futuro.
Esclusivo controllo di trazione regolabile e in grado di autocalibrarsi in base al diverso tipo di pneumatici, controllo dell’impennata, asservimento alla partenza, cambio elettronico: sono i nuovi elementi della RSV4 Factory APRC SE, che alzano ulteriormente l’asticella delle performance in circuito.
L’enorme capacità tecnologica di Aprilia ha reso possibile la realizzazione “in casa” di tutta l’elettronica di gestione della RSV4 Factory SBK che con Max Biaggi ha dominato il Mondiale Superbike 2010. Grazie alle innovative conoscenze sviluppate con le competizioni e allo stretto legame tra il team, il Reparto Corse e la produzione, i travasi di know how sono pressoché immediati. Gli uomini Aprilia hanno così reso possibile la realizzazione della moto più veloce ed efficace in pista che ha come unico obiettivo il miglior tempo sul giro.

Tecnologia
Questa nuova tecnologia è racchiusa nel pacchetto APRC (Aprilia Performance Ride Control) in pratica lo stato dell’arte nei controlli dinamici performanti di una moto, un sistema coperto da più brevetti, e capace di mettere a disposizione del pilota come del semplice appassionato la tecnologia vincente in Superbike. Il tutto con una gestione assolutamente semplice e intuitiva.
Ma i miglioramenti di Aprilia RSV4 Factory APRC SE non si limitano alla gestione elettronica. Il V4 65° migliora la lubrificazione e riceve rapporti più ravvicinati che ottimizzano l’accelerazione. Il nuovo scarico più leggero e con un avanzato sistema di gestione della valvola parzializzatrice, in accordo con le mappature del Ride By Wire, migliora la respirazione e l’efficienza a tutti i regimi.
Inoltre Aprilia RSV4 Factory APRC SE è la prima supersportiva a poter vantare l’omologazione degli pneumatici bimescola extraperformanti di nuova generazione con sezione 200/55 sviluppati in collaborazione con Pirelli grazie all’esperienza maturata sui campi di gara del mondiale Superbike.

Tutte le novità della Factory Special Edition
In dettaglio le novità introdotte da Aprilia RSV4 Factory APRC SE:
APRC Aprilia Performance Ride Control, il pacchetto elettronico che comprende:
- ATC: Aprilia Traction Control,il controllo di trazione che si calibra autonomamente su diversi tipi di pneumatico e regolabile in corsa, senza chiudere il gas, su 8 livelli grazie ad un pratico joystick sul semimanubrio sinistro;
- AWC: Aprilia Wheelie Control,il sistema di controllo di impennata (wheelie) regolabile su tre livelli;
- ALC: Aprilia Launch Control, il sistema di asservimento alla partenza per esclusivo uso pista, regolabile su 3 livelli;
- AQS: Aprilia Quick Shift, ossia il cambio elettronico, per cambiate rapidissime senza chiudere il gas e senza usare la frizione.

Doppia modalità di visualizzazione per il display sul cruscotto: ROAD e RACE;
Nuovo scarico più leggero e performante; Rapporti cambio ottimizzati per la massima performance in pista; Motore ottimizzato nella lubrificazione; Nuovo esclusivo pneumatico posteriore bimescola da 200/55. APRC


APRILIA PERFORMANCE RIDE CONTROL
È la principale novità introdotta su Aprilia RSV4 Factory APRC SE, una piattaforma tecnologica che si pone un gradino sopra quanto sinora offerto sul mercato, e che persino alcune moto da competizione non possono vantare. Grazie al travaso di esperienze dalle corse alla produzione è stato possibile realizzare un’elettronica di gestione della moto estremamente sofisticata, rendendola al tempo stesso intuitiva e di facile utilizzo per chiunque.
Il pacchetto APRC può contare su una piattaforma inerziale automotive, con due girometri e due accelerometri,che permettono alla centralina di ricostruire le condizioni dinamiche della moto e intervenire di conseguenza sul controllo motore. Il pilota può regolare liberamente e indipendentemente ogni componente del sistema APRC.

ATC: il controllo di trazione del futuro
Uno dei fiori all’occhiello del sistema APRC è senza dubbio il controllo di trazione ATC- Aprilia Traction Control. Si tratta di un controllo di trazione del tutto innovativo, sviluppato su brevetto Aprilia, che ha come principale obiettivo aiutare il pilota a migliorare il proprio tempo sul giro. Grazie alla piattaforma inerziale e all’utilizzo del Ride By Wire – nel cui sviluppo Aprilia è stata pioniera – l’ATC non si limita a ridurre la coppia in caso di slittamento della ruota posteriore ma permette al pilota di controllare la “derapata” in uscita di curva,aumentando la sua sensibilità sul comando del gas, in funzione dell’angolo di inclinazione della moto.
Aprilia ATC si attiva rapidamente e semplicemente dal menu del cruscotto ed è regolabile su 8 livelli. Una volta attivato l’ATC il pilota può intervenire istantaneamente in qualsiasi momento della guida, tramite un joystick sul semimanubrio sinistro per adattare il livello di controllo di trazione alle condizioni della pista, dell’asfalto o dello pneumatico, proprio come accade sulle moto da gara professionali, il tutto senza chiudere il gas o staccare le mani dal manubrio. In questo modo il sistema ha la possibilità di adattarsi ad ogni singola curva di qualsiasi tracciato in base alle esigenze di tutti i piloti, anche i più smaliziati.
L’altro, incredibile, traguardo raggiunto della tecnologia Aprilia è nella “capacità di apprendimento” del sistema. I sistemi di controllo di trazione oggi esistenti sul mercato sono progettati e ottimizzati per una sola misura e per un tipo specifico di pneumatico. Un limite che di fatto vanificava spesso i benefici del controllo di trazione. Con Aprilia Traction Control (ATC) questo limite è superato: tramite una procedura attivabile dal pilota, il sistema apprende il raggio ruota della gomma e il rapporto finale montati sulla moto per garantire la massima precisione di intervento.

AWC: stabilità alle massime accelerazioni
Poter sfruttare il massimo potenziale motoristico delle moderne superbike senza perdere nemmeno un cavallo è un desiderio di molti piloti. Con il sistema AWC (Aprilia Wheelie Control) Aprilia è riuscita ad ottenere un risultato straordinario. Grazie al brevetto esclusivo Aprilia sul sistema Wheelie Detection l’AWC è in grado di “capire” quando inizia e finisce un’impennata e agisce di conseguenza per accostare dolcemente la ruota anteriore a terra. La gestione dell’impennata è continua e “soffice”, non ci sono tagli bruschi o riprese di potenza violente, ma solo una perfetta gestione dell’accelerazione. Anche il sistema AWC si attiva dal cruscotto ed è regolabile in modo indipendente dagli altri controlli su tre livelli d’intervento, assecondando così al meglio le esigenze del pilota.

ALC: primi nell’“Holeshot”
La partenza perfetta è un altro dei sogni di tutti i piloti, perché fare una buona partenza significa spesso aver già fatto metà del “lavoro” durante una gara. Ma, allo spegnersi del semaforo, gestire potenze come quelle delle moderne superbike non è affatto semplice. A meno che non ci pensi la moto stessa a partire al meglio delle proprie possibilità. Il sistema ALC (Aprilia Launch Control) consente di partire istantaneamente allo spegnersi del semaforo scaricando a terra il maggior numero di cavalli possibile aiutando il pilota in questa fase critica di gara. Il sistema ALC lascia al pilota solo l’incombenza di aprire al massimo il gas, rilasciare la frizione come farebbe normalmente e cambiare le marce. Il sistema ALC si regola su tre livelli tramite il menu sul cruscotto e poi si “arma” a moto ferma, schiacciando assieme i due pulsanti del joystick sul semimanubrio sinistro che consentono al pilota di gestire il controllo di trazione.

AQS: Cambiate da record
Chi cerca le massime performance sul giro non può permettersi il lusso di perdere nemmeno un millesimo di secondo anche in un’operazione apparentemente semplice come il cambio marcia. RSV4 Factory APRC SE è la prima Aprilia a poter vantare di serie un sistema di cambio elettronico (Aprilia Quick Shift) che in prima istanza riduce per un tempo infinitesimale l’anticipo di accensione e poi progressivamente lo ripristina, consentendo cambiate rapidissime senza chiudere il gas e senza usare la frizione. Il sistema lavora in sintonia con il nuovo cambio ravvicinato e, limitando il calo di giri durante il cambio marcia, consente un miglioramento del tempo sul giro. Per ottimizzare le prestazioni del sistema AQS, gli ingegneri Aprilia hanno ottimizzato il tempo di “taglio” a seconda del regime a cui avviene la cambiata.

LA MOTO
Quando l’eccellenza meccanica si unisce all’eccellenza elettronica il risultato non può che essere l’eccellenza della guida. Factory, parola magica che riporta immediatamente la mondo delle competizioni, delle moto speciali, per piloti speciali che esigono il massimo dalla guida sportiva. Materiali pregiati, sospensioni ultra sofisticate, sistema APRC, livrea dedicata rendono la RSV4 Factory APRC Special Edition semplicemente la sportiva più avanzata e performante in pista.
La RSV4 Factory APRC Special Edition vuole essere lo strumento perfetto per i piloti che alla loro moto chiedono il meglio delle prestazioni in pista. Evoluta, preziosa, raffinata è attualmente il meglio di quanto riesce ad offrire la tecnologia motociclistica mondiale. Alla raffinatezza strutturale e meccanica della RSV4 Factory si aggiungono – in questa Special Edition che nasce al termine della stagione dello straordinario dominio Aprilia nel WSBK – materiali pregiati, accorgimenti per alleggerirne il peso e il pacchetto APRC di serie che consente una gestione dinamica della moto a livello professionale con una interfaccia facile e intuitiva.

Un progetto destinato a tutti quelli che esigono il massimo delle performance nella guida in pista con un rapporto prezzo/equipaggiamento senza paragoni nella categoria.
RSV4 Factory APRC SE è una RSV4 all’ennesima potenza, diretta discendente della moto che ha vinto nel mondiale Superbike.

In dettaglio gli elementi di spicco che caratterizzano la RSV4 Factory APRC Special Edition:
· APRC di serie
· Alimentazione con cornetti ad altezza variabile
· Gestione avanzata della valvola allo scarico
· Telaio regolabile in tre punti
· Forcella Öhlins pluriregolabile
· Ammortizzatore Öhlins pluriregolabile
· Ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile
· Cerchi in alluminio forgiato
· Particolari in carbonio
· Livrea speciale con Tricolore

IL MOTORE
L’incredibile sistema APRC è senza dubbio la novità più importante introdotta su questa nuova versione di RSV4. Tuttavia il motore della RSV4 Factory APRC SE vanta una corposa serie di aggiornamenti finalizzati a migliorare le sue già proverbiali caratteristiche tecniche e meccaniche.
Aprilia RSV4, unica supersportiva di serie al mondo, utilizza un motore quattro cilindri a V stretta di 65° dalle caratteristiche uniche. Un riferimento tecnologico per i progettisti, compattissimo, stretto come un bicilindrico capace di inserirsi in una ciclistica ultracompatta, il V4 65° era e resta un esercizio ingegneristico degno del genio italiano.

Le caratteristiche del motore Aprilia V4 65° in breve:
Cilindrata: 999.6 cc
Architettura: V4 di 65°
Carter: monoblocco in alluminio con canne integrate nel basamento
Distribuzione: 4 valvole per cilindro (Titanio e Nymonic) comandate direttamente da albero a camme azionato da un sistema misto catena/ingranaggi, catena laterale ingranaggi centrali
Alimentazione: iniezione elettronica con doppio iniettore e sistema Ride by Wire integrale indipendente per ogni bancata. Tre mappature selezionabili dal manubrio
Contralbero antivibrazioni
Rapporto di compressione: 13:1
Cambio: a sei marce estraibile con comando diretto
Frizione: multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento meccanico
Gestione elettronica: Centralina Magneti Marelli per gestione accensione, iniezione e Ride by Wire, e condotti ad altezza variabile
Sistema APRC per la gestione dinamica della moto

L’architettura a V stretto ha permesso la realizzazione di un motore con ingombro longitudinale incredibilmente ridotto favorendo la centralizzazione delle masse e la realizzazione di una ciclistica estremamente performante (interasse compatto, forcellone lungo).
La distribuzione adotta una cinematica innovativa (la catena muove solo l’albero a camme di aspirazione che rimanda il moto a quello di scarico tramite un ingranaggio) che consente di avere teste estremamente compatte (solo 250 mm nella zona posteriore) soprattutto nella zona di passaggio delle travi del telaio che così sono più rastremate che mai.
Un contralbero provvede a smorzare le vibrazioni di primo e secondo grado portandole addirittura a un livello inferiore a quelle un V90.

Il basamento è monoblocco in alluminio con canne cilindro integrali, per offrire il massimo della rigidezza e della costanza di rendimento.
La gestione elettronica è l’altro fiore all’occhiello del motore V4 65°. La tecnologia Full Ride by Wire elimina ogni tipo di collegamento diretto tra l’acceleratore e le farfalle gestite integralmente da una centralina Marelli di ultima generazione che comanda anche l’accensione e gli 8 iniettori (i 4 secondari “a doccia” entrano in funzione ai carichi elevati).

Ogni bancata ha, quindi, un servomotore dedicato che opera esclusivamente sui due corpi farfallati di quella bancata. In questo modo l’apertura delle farfalle, e conseguentemente la quantità di carburante iniettato, può essere gestita in modo indipendente. Una soluzione mai utilizzata sulle moto di serie, che offre possibilità pressoché infinite nella gestione l’erogazione del motore ed è perfetta per integrarsi con il sistema APRC.

Anche la trasmissione è stata studiata secondo i criteri più avanzati per offrire le migliori prestazioni possibili. A sottolineare l’indole racing del V4 65° troviamo il cambio estraibile e la lubrificazione a carter umido con olio nel basamento. La frizione lavora in bagno d’olio ed è dotata di sistema antisaltellamento meccanico per un controllo ottimale del freno motore e della stabilità in staccata della moto.

Già al momento del suo debutto il V4 65° era uno dei motori più avanzati al mondo. La nuova RSV4 Factory APRC SE riceve numerosi affinamenti figli delle esperienze fatte con la moto ufficiale nel mondiale superbike che lo perfezionano ulteriormente. Il nuovo scarico e le nuove mappature ne ottimizzano l’erogazione. Migliora la lubrificazione nei punti critici, il contralbero ora ruota su cuscinetti a sfera anziché su bronzine ed è stato rivisto il circuito di raffreddamento delle teste, ottimizzando le temperature di esercizio e l’affidabilità nel lungo termine.
Per ottimizzare il rendimento del motore sono inoltre state rilavorate le camere di combustione e migliorati gli accoppiamenti cilindro-pistone. Il cambio, nelle prime tre marce, ha una rapportatura più ravvicinata per migliorare l’accelerazione fuori delle curve. E’ stato inoltre studiato un evoluto sistema di gestione della valvola allo scarico che, oltre a perfezionare l’erogazione del motore ai bassi regimi, consente una riduzione delle emissioni inquinanti, mantenendo un sound di scarico da brivido.

LA CICLISTICA
Non cambiano telaio e forcellone che adottano soluzioni uniche per offrire agli appassionati la prima superbike quattro cilindri “pronto gara” del mondo. Per ottimizzare le prestazioni ciclistiche e adeguarle al gusto del pilota o alle caratteristiche del tracciato infatti, Aprilia RSV4 Factory APRC Special Edition consente una combinazione di regolazioni pressoché infinita. Alle sospensioni pluriregolabili, scontate per una moto di questo tipo, si affiancano tre possibili interventi sul telaio: regolazione dell'inclinazione del cannotto di sterzo (tramite boccole intercambiabili), regolazione dell’altezza del retrotreno, del pivot del forcellone e, novità assoluta, regolazione della posizione del motore nel telaio.

Sospensioni
La forcella upside down Öhlins Racing, ha steli da 43 mm di diametro e trattamento al nitruro di titanio per ottimizzarne la scorrevolezza. L’escursione della ruota è di 120 mm. Come le unità da competizione, la forcella consente le regolazioni micrometriche per idraulica in estensione, in compressione e precarico molla.
L’ammortizzatore posteriore Öhlins Racing nasce dall’esperienza diretta delle competizioni. È equipaggiato con serbatoio di azoto “Piggy Back”, (separata e integrata nel corpo), ed è regolabile nel precarico molla, in compressione, estensione e lunghezza, consentendo così di variare l’altezza del posteriore della moto per adattare l’assetto ai differenti stili di guida e ai differenti circuiti. L’escursione della ruota è di 130 mm.

Cerchi e pneumatici
La ricerca della maggior leggerezza possibile, e ancora, del miglior feeling di guida ha portato alla realizzazione di cerchi ultraleggeri in alluminio forgiato. L’attenzione maniacale alla miglior performance ha invece portato allo sviluppo congiunto tra Reparto Corse, ricerca e sviluppo e Pirelli di un esclusivo ed innovativo pneumatico bimescola dalle dimensioni da vera moto da corsa 200/55 ZR17 che migliorando l’appoggio della moto in piega permette di limare decimi preziosi nel tempo su giro, nessun’altra moto sul mercato può vantare la stessa tecnologia.

Componentistica
Una vera Superbike è tale non solo per le prestazioni che è in grado di fornire ma anche per la cura con cui viene realizzata. Per RSV4 Factory APRC Special Edition i dettagli parlano da soli, mai una moto pronto-gara è stata costruita con così tanta cura e attenzione. La cura costruttiva non nasce solo per appagare l’occhio, una moto realizzata come la RSV4 Factory APRC Special Edition è bellissima ma anche e soprattutto funzionale all’obbiettivo di vincere. Per questo ogni dettaglio è stato costruito per aumentare prestazioni e funzionalità, riducendo il peso e aumentando considerevolmente qualità e finiture del prodotto.
Una livrea dal carattere particolarmente “racing” rende la RSV4 Factory APRC SE ancora più esclusiva rievocando i trionfi di Aprilia nel Mondiale SBK.



APRILIA RSV4 FACTORY APRC SE: Scheda Tecnica



Tipo motore Aprilia4 cilindri a V longitudinale di 65°, 4 tempi, raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero a camme (DOHC), quattro valvole per cilindro
Carburante Benzina Senza Piombo
Alesaggio e corsa 78 x 52.3 mm
Cilindrata totale 999.6 cc
Rapp. di compressione 13:1
Potenza max all'albero 180 CV (132,4 kW) a 12.250 rpm
Coppia max all'albero 115 Nm a 10.000 rpm
Alimentazione Airbox con prese d’aria dinamiche frontali. Cornetti di aspirazione ad altezza variabile controllati da centralina controllo motore.
4 corpi farfallati Weber-Marelli da 48 mm con 8 iniettori e gestione Ride-by-Wire di ultima generazione.
Multimappa selezionabile dal pilota in marcia: T (Track), S (Sport), R (Road)
Accensione Elettronica digitale Magneti Marelli integrata nel sistema di gestione motore, con una candela per cilindro, bobine tipo “stick-coil”
Avviamento Elettrico
Scarico Schema 4 in 2 in 1, una sonda lambda, mono silenziatore laterale con valvola parzializzatrice comandata dalla centralina gestione motore e catalizzatore trivalente integrato (Euro 3)
Generatore Volano con magneti alle terre rare da 420 W
Lubrificazione A carter umido con radiatore olio/aria, doppia pompa olio (lubrificazione e raffreddamento)
Cambio Estraibile a 6 rapporti
1°: 38/16 (2.375)
2°: 35/18 (1,944)
3°: 28/17 (1.647)
4°: 32/22 (1.455)
5°: 34/26 (1.308)
6°: 33/27 (1.222)
Comando cambio con sistema elettronico Aprilia Quick Shift (AQS)
Frizione Multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento meccanico
Trasmissione primaria A ingranaggi a denti dritti e parastrappi integrato, rapporto di trasmissione: 73/44 (1.659)
Trasmissione secondaria A catena: Rapporto di trasmissione: 42/16 (2.625)
Gestione della trazione Sistema APRC (Aprilia Performance Ride Control) che comprende controllo di trazione (ATC), controllo di impennata (AWC), controllo di partenza (ALC) tutti settabili e disinseribili indipendentemente
Telaio Telaio regolabile in alluminio a doppia trave con elementi fusi e stampati in lamiera.
Regolazioni previste:
· posizione e angolo cannotto di sterzo
· altezza motore
· altezza perno forcellone
Ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile
Sospensione anteriore Forcella Öhlins Racing upside-down, steli Æ 43 mm (con trattamento superficiale Tin). Piedini forgiati in alluminio ribassati per fissaggio pinze radiali. Completamente regolabile in precarico molle, estensione e compressione idraulica. Escursione ruota 120 mm
Sospensione posteriore Forcellone a doppia capriata in alluminio; tecnologia mista di fusione a basso spessore e lamiera.
Mono-ammortizzatore Öhlins Racing con piggy-back completamente regolabile in: precarico molla, lunghezza interasse, idraulica in compressione ed estensione. Biellismo progressivo APS. Escursione ruota 130 mm
Freni Ant: Doppio disco diametro 320 mm flottante con pista frenante in acciaio inox alleggerito e flangia in alluminio con 6 nottolini. Pinze Brembo monoblocco a fissaggio radiale a 4 pistoncini Æ 34 mm contrapposti. Pastiglie sinterizzate. Pompa radiale e tubo freno in treccia metallica
Post: Disco diametro 220mm; pinza Brembo flottante a 2 pistoncini isolati Æ 32 mm. Pastiglie sinterizzate. Pompa con serbatoio integrato e tubo in treccia metallica
Cerchi Aprilia forgiati in lega d’alluminio, completamente lavorati, a 5 razze sdoppiate.
Ant.:3.5”X17”
Post: 6”X17”
Pneumatici Radiali tubeless.
ant: 120/70 ZR 17
post: 200/55 ZR 17 (in alternativa 190/50 ZR 17; 190/55 ZR 17)
Dimensioni
(regolazioni di base) Lunghezza max: 2040 mm
Larghezza max: 735 mm (al manubrio)
Altezza max: 1120 mm
Altezza min da terra: 130 mm
Altezza sella: 845 mm
Interasse: 1420 mm
Avancorsa: 105 mm
Angolo di sterzo:24.5°
Peso a secco 179 kg *
Serbatoio 17 litri (4 di riserva)


*Peso dichiarato a secco, senza batteria e senza liquidi.

sabato 17 luglio 2010

La Bimota chiede aiuto per recuperare il prototipo della DB8 rubata

Un gioiello di ingegneristica nelle mani dei ladri. Nel cuore della nottata tra mercoledì e giovedì ignoti sono riusciti a rubare dal giardino di un'abitazione privata il nuovo esemplare di moto che la Bimota lancerà tra alcuni mesi, ovvero la ‘DB8'


“La direzione di Bimota porta a conoscenza che nella notte tra mercoledì 14 e giovedì 15 luglio in un quartiere di Rimini all’interno di un giardino chiuso e recintato, è stata prelevata una DB8 pre produzione. Il motociclo è una moto definita in tutti i suoi particolari e funzionate, al momento in uso ad uno dei meccanici del reparto Esperienze per le ultime verifiche pre produzione.

La moto, equipaggiata con targa prova dell’azienda, non è commercializzabile ed essendo provvista di chiave codificata non può essere utilizzata. Ovviamente il furto è stato prontamente denunciato alle autorità competenti. In allegato vi trovate alcune foto della Bimota DB8. La direzione di Bimota esprime il proprio dispiacere per il gesto compiuto da persone prive di conoscenza del prodotto.”

Questa la nota diffusa oggi dalla Casa di Rimini. Se qualcuno l’avvistasse e fosse così gentile da avvisare Bimota… vi lasciamo i recapiti per contattare l’azienda riminese: e-mail info@bimota.it, telefono 0541-391115.






Rimini, 16 luglio 2010 - Per rubarla dovevano essere almeno in quattro, "perché la moto aveva il bloccasterzo e ha una chiave con un codice: non si accende collegando semplicemente due fili...". Peccato che quella che i ladri hanno portato via l’altra notte a Rimini, dal giardino di una casa privata, non era una moto qualunque, ma il prototipo del nuovo modello che la Bimota intende lanciare tra alcuni mesi sul mercato, la favolosa DB8.
Una moto da 25mila euro, un gioiello di tecnologia e di ingenieristica. "Dovevamo iniziare a produrla in serie a breve, dopo averla già presentato a Verona - racconta Piero Canale, direttore della Bimota - Ora non sappiamo come fare: la moto rubata era l’unica che avevamo per fare i test su strada".
E proprio per farle assaggiare un po’ di asfalto, martedì sera a fine lavoro uno dei meccanici della Bimota aveva lasciato lo stabilimento di Villaggio Primo maggio in sella alla fiammante DB8. E’ arrivato a casa, l’ha parcheggiata nel giardino dell’abitazione, pensando che il bolide fosse al sicuro (il giardino è recintato). E invece ieri mattina ha avuto l’amara sorpresa: la DB8 non c’era più. Sparita.
Rubata da ignoti "che probabilmente non si rendono conto del danno che ci hanno fatto - continua Canale - Tra l’altro era facile capire che quella moto è soltanto un prototipo, e un modello già in commercio". Sulla DB8 infatti erano ancora montati i vari congegni che la Bimota utilizza per misurare le prestazioni e i comportamenti della motocicletta. «Inoltre la moto aveva una targa di prova». Insomma, a un occhio un po’ attento non sarebbe sfuggito il fatto che quella moto parcheggiata nel giardino è un prototipo.
Ieri mattina Canale ha subito denunciato il furto alle forze dell’ordine. Ma lancia ora anche un appello, affinché la DB8 venga ritrovata al più presto, e la Bimota possa così finire i test e cominciare la produzione del nuovo modello, per il quale ci sono già parecchie . "Chiunque avvisti la moto (la targa è XOP 29710), è pregato di farlo sapere, a noi oppure alle forze dell’ordine". Alla Bimota sono letteralmente disperati: se non verrà ritrovata la moto test, il lancio della nuova DB8 subirà inevitabilmente dei ritardi. "Anche se il modello è già stato omologato, stavamo ancora facendo tutte le prove del caso. E non è così semplice ora rifare nel giro di poco un prototipo".

martedì 15 giugno 2010

WDW 2010 una marea di gente a Misano per festeggiare con la Ducati



Non mancava nessuno questo weekend, sul circuito di Misano Adriatico. Casey Stoner, Troy Bayliss, Nicky Hayden, Noriyuki Haga, Michel Fabrizio, Carlos Checa e Luca Scassa, uno più emozionato dell’altro per celebrare assieme ai ducatisti, le moto di Borgo Panigale: in 60 mila hanno raggiunto il World Circuit.

Una marea di appassionati, a partire dal sindaco di Misano Adriatico, Stefano Giannini, che ha saputo tenere in piedi lo show di apertura con passione e competenza insieme ai piloti rossi, e imbastendo un simpatico siparietto con Valerio Staffelli, anche lui appassionato motociclista.

In pista ho visto girare i piloti 1198 e D16 per la gioia degli appassionati, e una drag race davvero interessante che ha messo uno contro l’altro i piloti delle diverse categorie, in sella a delle Streetfighter. Poi autografi, spettacoli, beneficenza e un arrosto epico: circa quintali di salsiccia e 7000 piadine.

Ogni 3 anni Ducati chiama a raccolta tutti i suoi sostinitori, organizzando delle kermesse a dir poco uniche, e la risposta è via via più evidente. Ci si aspettavano circa 50.000 persone al Misano World Circuit, per l’occasione allestito interamente all’insegna della Ducati. Alla fine del WDW, si sono fatti i conti e le persone che hanno partecipato erano circa 60.000. Il piazzale gremito di moto, Ducati per lo più, ovviamente, ma con qualche eccezione qui e lì, giusto per sottolineare ancora di più lo spirito di fratellanza che volevano trasmettere quelli di Borgo Panigale, al di là della moto posseduta. Ci sono venuti da ogni dove: indubbiamente molti sono italiani e tra questi tantissimi romagnoli, ma ci sono anche targhe straniere, mai viste, in rappresentanza di tutti e 5 i continenti e di 28 nazioni (si sono visti ducatisti giungere dagli Stati Uniti, tutta l’Europa, Australia, Grecia, Russia, India, ma anche dal Brasile, dalla Cina, Malesia, o addirittura dal Gabon o dal Nepal).
Tantissimi appassionati vestiti di rosso gremivano il paddock, come neanche la MotoGP riesce a fare, ogni tanto uno strampalato individuo a fare colore nel colore, con l’altoparlante che dà informazioni e il programma dei tanti eventi sempre in tasca per non perdersene nessuno.

Senza dubbio uno dei momenti più entusiasmanti è quando vediamo le Streetfighter con i numeri dei grandi campioni Ducati: da Stoner ad Haga, Hayden, Fabrizio, Checa… c’erano tutti. Li vedi che si infilano il casco e danno vita ad un’insolita gara di accelerazione, dove devono tener giù la ruota della potente naked cercando di avere il miglior scatto; un duello all’ultimo fotogramma tra Haga ed Hayden, vinto per un soffio dal giapponese, che precedono di poco Bayliss e Stoner.
Esci per rinfrescarti la gola ed una signora con un gilet pieno di spilline della Ducati abbraccerebbe tutti raccontando che lei tiene per la Ducati da quando ancora costruiva radio e rasoi elettrici, praticamente; nel frattempo le persone si accalcano agli stand gastronomici e contribuiscono a fare segnare le cifre record di cibi consumati: 21.000 piadine, 8.600 litri di bibite, 50.000 litri d’acqua e 1.200 chilogrammi di salsicce.
Cifre esorbitanti, come quella dei chilometri percorsi per arrivare a Misano dai ducatisti di tutto il mondo: 38.000.000 di chilometri, 80 volte la distanza della Terra dalla Luna.

Gli stuntmen show, i dragster, il motocross freestyle, le Special Ducati che partecipano al concorso per decidere quale interpretazione sia la più bella, insomma, il tempo è poco e le cose da vedere tantissime. Intanto le band musicali si alternano sul palco e i piloti vengono braccati da folle adoranti di tifosi vestiti di rosso.

Tanti poi i partner di Ducati che hanno usato l’occasione per presentare i propri prodotti. Forse la più affascinante è stata la Mercedes SLK “naked” , ispirata dalla Monster. Bellissima anche la NCR MILLONA 16, piena di titanio e carbonio.
Inutile dire che ogni piccolo dettaglio curato da Ducati, abbia contribuito a creare una festa perfetta, dove l’amore per le moto, qualsiasi esse siano ha preso il posto alle rivalità di “casta”, ricetta vecchia e semplice che non sbaglia mai: un po’ di musica, cibo, bevande, tante belle moto e il divertimento è garantito… l’unico neo è che ora bisognerà aspettare altri 3 anni per replicare.

lunedì 14 giugno 2010

Almeno un Italiano sul podio più alto al Mugello

Andrea Iannone ha vinto per distacco la gara della Moto 2 del Gp d'Italia di motociclismo al Mugello. L'italiano si prende la prima vittoria nella nuova categoria rifilando distacchi pesanti sin da subito.




MUGELLO -Suona il tricolore nella splendida gara della Moto 2. Andrea Iannone domina i 21 giri della serie cadetta partendo in testa dal primo giro. Il pilota abruzzese ha avuto un passo impossibile per chiunque, tant'è che ha rifilato quasi un secondo al giro nelle prime fasi della corsa, rendendosi imprendibile. Andrea Iannone ha vinto il Gran Premio d'Italia classe Moto2. Imprendibile. Questo l'aggettivo per descrivere Andrea Iannone, che sul circuito del Mugello ha conquistato la sua prima vittoria nella classe Moto2 (e la prima per un pilota italiano in questa nuova classe). L'ex pilota della 125 ha condotto la gara dal primo all'ultimo giro, mostrando un ritmo impossibile per gli avversari sin dai primi giri. Nei primi giri guadagna quasi un secondo ad ogni tornata, fino a raggiungere i 7" di vantaggio su un folto gruppetto tra cui ci sono Toni Elias e il compagno di scuderia Talmacsi. Poi l'azzurro gestisce fino alla fine e trionfa meritatamente davanti a Sergio Gadea e ad uno straordinario Simone Corsi, ancora una volta a podio dopo il terzo posto di Le Mans ma capace di recuperare dalla ventiseiesima posizione in griglia.

"E' stata una gara difficile - ha commentato Iannone a caldo -. Sapevo che dovevo andare via e che potevo forzare nei primi sette-otto giri perché in quel frangente i pneumatici rendevano meglio. E ce l'ho fatta". Quindi ha scherzato: "Mi sarebbe piaciuto un po' battagliare, ma è andata bene lo stesso. Mi ha dato una carica il fatto che Valentino (Rossi, ndr) avrebbe vinto". L'altro protagonista del giorno è Corsi: "Mi sono divertito tanto, ho fatto dei bei sorpassi".

Iannone scatta bene, Cluzel passa secondo alla “San Donato” su Talmacsi, Elias, Debon, Tomizawa e l’infinito gruppone di 41 piloti della Moto2 miracolosamente senza alcun contatto e/o caduta. Iannone ha già un bel ritmo e guadagna metri preziosi, alle sue spalle si fa vedere il compagno di squadra Talmacsi che passa Cluzel al “Correntaio” ritrovando così due Speed Up davanti a tutte le altre 600cc. Ha davvero qualcosa di più l’abruzzese ex-125cc, che piazza al secondo giro un velocissimo 1′55″647, tempo da qualifica e da vantaggio di 1″6 rispetto agli inseguitori che sale a 2″726 al passaggio successivo: incredibile.
Con Iannone imprendibile (3″5 dopo 4 giri) si scatena la lotta per i restanti due posti sul podio con 8 piloti nello spazio di 1″ in modalità 125cc dei tempi d’oro, dove purtroppo si auto-esclude Jules Cluzel carambolato a terra alla “Poggio Secco”. Gara conclusa per il portacolori Forward Racing, si riapre la corsa per il podio anche per il secondo gruppetto capeggiato dal solito rimontante Simone Corsi con, “a traino”, De Angelis, Simon e Takahashi.
Cadono in sequenza Anthony Delhalle (sostituto dell’infortunato qatariota Mashel Al Naimi con la seconda BQR), Axel Pons e Mattia Pasini, che termina così malinconicamente il proprio 100° Gran Premio nel Motomondiale: era 28°. Alle spalle dell’imprendibile Iannone si stacca un terzetto composto da Luthi, Elias e Gadea, seguiti da Corsi a suo solito protagonista di una rimonta eccezionale dalla 26° (!!!) posizione in griglia di partenza.
Il pilota capitolino guadagna presto il secondo posto in piena bagarre con Luthi, Gadea, Elias, Tomizawa e Talmacsi, mentre esce di scena Raffaele De Rosa per una caduta quando era in 22° posizione. Si anima questo confronto nel finale con alcuni contatti da codice penale: Tomizawa si tocca con Corsi, Gadea percorre parte del rettilineo dei box sull’erba (!). Finale da cardiopalma, non per Andrea Iannone che vince indisturbato davanti a Gadea che ha la meglio su Corsi, Luthi, Elias e Tomizawa. Bene Baldolini che chiude in 13° posizione, l’Italia finalmente ha di che festeggiare.

sabato 17 aprile 2010

Loris Capirossi 300 partenze

Capirex: 300 volte a tutto gas


Trecento Gran Premi in carriera. Si avete capito proprio bene: 300. Domenica scorsa, sul circuito di Losail per il Gp del Qatar, primo appuntamento del Motomondiale 2010, Loris Capirossi ha tagliato questo storico traguardo diventando anche il primo pilota in assoluto a riuscirci. Il pilota della Suzuki, fresco fresco di compleanno (lo scorso 4 aprile ha spento le 37 candeline) correrà la sua 21a stagione nel Campionato del Mondo, la 12a nella classe regina.

Veramente niente male per questo incredibile centauro romagnolo capace di abbinare un talento cristallino a un coraggio da leone. Loris, che in questa nuova avventura cercherà anche il podio numero 100 in carriera (per ora ci sono riusciti solamente altri sette piloti), si è detto piuttosto ottimista in vista della sfida targata 2010: “Dobbiamo continuare nella direzione in cui stiamo andando e migliorare con la moto, come abbiamo fatto negli ultimi test. So che c'è ancora molto da fare, ma siamo vicini e spero di lottare con i migliori tutto l'anno”. Sulla storica quota di 300 gare in carriera, invece, il numero 65 ha affermato di essere rimasto piuttosto sorpreso di essere riuscito a correre così tanto ma soprattutto a livelli così alti: "Il GP del Qatar sarà un altro traguardo nella mia carriera con 300 gare a referto. Non avrei mai pensato di arrivare così avanti, ma sono stato fortunato e ho sempre dato il 100% così da poter rimanere nell'élite di questo sport. Non ho mai pensato realmente a che gara stavo correndo, ma devo dire che questo è un numero davvero speciale e forse nessuno arriverà mai così lontano. Ad ogni modo la mia attitudine rimane la stessa che avevo nel 1990: a tutto gas e sempre all'attacco".

Splendido ammirare la grinta, la tenacia e la passione di questo fantastico pilota che ha scritto pagine importanti e indelebili di questo sport vincendo ben 3 titoli mondiali (due in 125cc nel 1990 - dove diventò il più giovane centauro di sempre a vincere un titolo iridato - e 1991, uno in 250cc nel 1998) al termine anche di gare epiche e al limite dell’impossibile come quella di Assen del 2000 quando chiuse al terzo posto con una mano fratturata prima di svenire stremato appena dopo la bandiera a scacchi. Inimitabile.

venerdì 16 aprile 2010

Bimota il debutto in Moto 2

La casa riminese dopo 10 anni di assenza dalle corse ha debuttato nel campionato iridato nella nuova classe di mezzo centrando un 17esimo e 29esimo posto con Wilairot e Martinez, i due piloti del team iberico Honda Sag. La casa riminese, che ha appena tre giorni di test alle spalle, ta lavorando per migliorare la proprio Hb4 e già nel prossimo Gp a Motegi in Giappone porterà in pista nuove soluzioni a livello aereodinamico.





Nella prima gara del neo Campionato Mondiale Moto 2, il Team SAG equipaggiato con Bimota HB 4, guidato da Edoardo Perales, ha conseguito un 17° e 29° posto con i piloti Ratthapark Willairot e Bernat Martinez.

Per tutto il week end il team ha ricercato la migliore messa a punto della moto che ha sulle spalle solo tre sessioni di test effettuate a Jerez nel'ultimo test pre campionato, e che, alla luce dei risultati conseguiti, lascia spazio ad un deciso miglioramento per quanto concerne la posizione sia in griglia che in gara.

I due piloti hanno espresso positive impressioni sul comportamento della moto e dell'insieme, e se il giovane ma più esperto Willairot, che proviene dalla 250 cc ha dimostrato più feeling nel raggiungere una messa a punto ottimale, lo spagnolo Martinez, asso nelle cilindrate maggiori, ha faticato maggiormente a trovare la giusta messa a punto e confidenza con il mezzo.

Bimota sta continuando a lavorare con una serie di migliorie, dal punto di vista aerodinamico, che al momento risulta essere quello più importante e dove si paga la gioventù della messa a punto, dovuta anche alla non spaventosa potenza a disposizione .
Già sabato 10 aprile il team interno della casa riminese è sceso in pista con il collaudatore Danilo Marrancone all'autodromo di Adria per una serie di test volti a provare nuove soluzioni in tal senso. Bimota già in Giappone porterà novità di primo piano per offrire ai piloti un maggiore e significativo miglioramento della propria moto.