Vittoriano Guareschi, team manager della Ducati, ha parlato con la Gazzetta dello Sport per aggiornare i tifosi della Rossa e di Valentino Rossi sui progressi fatti dalla nuova Desmosedici GP11.
Non è il momento di andare per il sottile. Vittoriano Guareschi mette via la giacca da manager per rimettere la tuta di pelle e fare di nuovo il collaudatore. La missione è dare a Valentino Rossi una Desmosedici più «umana», non la belva bizzosa che praticamente solo Casey Stoner era capace di portare al limite. Non è facile, perché Valentino è più raffinato, ma la rossa ha il suo «caratterino» e addolcirla è una bella sfida
Guareschi parla delle modifiche previste sulla rossa dopo il mezzo disastro dei test di fine campionato a Valencia, e dice: «Siamo andati nella direzione che Valentino ci ha indicato. I tempi non sono stati troppo incoraggianti, per così dire, ma dopo che abbiamo visto com' era combinata la sua spalla ci siamo rassicurati. La nostra moto va guidata di forza e lui a Valencia ne aveva poca». Sono state montate le moto per i test di inizio febbraio.
Vittoriano continua: «Filippo aveva delle idee e alcune sono state confermate da Valentino, ma per altre cose abbiamo provato a seguire delle strade "estreme" che ci hanno indicato lui e il suo gruppo. Non ci eravamo mai spinti verso certi assetti, ma forse funzionano».
Le prime sensazioni dei collaudatori, Vittoriano prosegue: «Perché insieme all' altro collaudatore Franco Battaini siamo andati a provare a Jerez per verificarli, ma il maltempo ha ridotto terribilmente il tempo utile. Io ho potuto provare queste nuove soluzioni soltanto nel pomeriggio dell' ultimo giorno, con la pista decisamente fredda. Però, come sensazione, mi sembra che possano funzionare. E, in ogni caso, sono andato forte anche se quest' anno ho girato solo 3 volte. Riproveremo tutto a fine gennaio».
Come sarà la GP11 per la Malesia: «Abbiamo un nuovo forcellone, che avevamo pensato prima di Valencia e, soprattutto abbiamo spostato il baricentro. Come? Non lo dico, altrimenti il capo mi uccide...». E il nuovo telaio, con rigidezze modificate? «Lo stiamo realizzando e speriamo di averlo pronto a Sepang per entrambi i piloti». Lo proverete prima a Jerez? «Non c' è il tempo. In Spagna andremo dal 17 gennaio, dopo la presentazione di Madonna di Campiglio, per verificare che le modifiche fatte finora funzionino davvero. Faremo un grosso sforzo: due tester, tre moto e due squadre di tecnici al completo. Perché vogliamo essere pronti in caso di maltempo a sfruttare ogni secondo». Com' è il trapianto della squadra di Jeremy Burgess? «Si sono ambientati bene, gli piace la nostra anima un po' artigianale, dopo tanti anni con i giapponesi. Jerry mi mette tranquillità. In genere c' è serenità: dobbiamo solo migliorare la nostra moto, non farla diventare una copia della Yamaha».
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