lunedì 14 dicembre 2009

Imola il Circuito


La voglia di velocità fa parte del patrimonio genetico della gente di Imola fin dall'antichità. Quando Imola, all'epoca della civiltà dell'antica Roma, si chiamava Forum Cornelii, nell'80 avanti Cristo, disponeva già di un anfiteatro dove correvano le bighe, in attesa dei... cavalli d'acciaio.

Le basi della pista attuale vengono tracciate alla fine degli Anni '40.
Per dare ossigeno (e lavoro) alla depressa economia del periodo post-bellico, viene varata una serie di lavori pubblici tra cui costruzione di una strada che collega la via Emilia, dove oggi c'è la curva della Rivazza, al paesino di Codrigano, arrivando all'attuale Curva della Tosa.

Così a quattro imolesi appassionati di corse motoristiche (Alfredo Campagnoli, Graziano Golinelli, Ugo Montevecchi e Gualtiero Vighi) viene in mente di realizzare un autodromo tra quelle colline.
All'entusiasmo dei quattro si aggiunge poi l'intraprendenza di Checco Costa, che sarà in seguito l'organizzatore di grandi manifestazioni motociclistiche.

La posa della prima pietra del circuito imolese avvenne il 22 marzo 1950; un primo collaudo si ebbe il 19 ottobre quando Enzo Ferrari fece provare una 340 Sport sulla quale si alternarono i piloti Alberto Ascari, Giannino Marzotto e Luigi Villoresi. In quella occasione vi furono prove anche di motociclismo, col campione della GileraUmberto Masetti.
Dovettero passare tre anni perché, il 25 aprile 1953, avvenisse l'inaugurazione ufficiale con una gara motociclistica GP CONI valida per il campionato italiano delle classi 125 e 500.
L'autodromo entrò nei calendari di molte categorie automobilistiche e motociclistiche, soprattutto per quel che riguarda le gare endurance, con la 1000 chilometri automobilistica e la 200 miglia motociclistica organizzata da Checco Costa.

Nel 1970 l'autodromo prese il nome di Dino Ferrari, il figlio di Enzo prematuramente scomparso negli anni '50.
Sempre negli anni '70, col passaggio della gestione dell'autodromo dal Moto club Santerno alla SAGIS, la direzione dell'autodromo riallacciò i contatti con la Formula 1 per ospitare una gara titolata. Dopo diversi sopralluoghi da parte della FOCA e dei piloti, ulteriori modifiche vennero realizzate per ampliare le vie di fuga; laddove ciò non fosse stato possibile, il disegno del tracciato fu modificato, come nel caso della chicane inserita nella curva delle Acque Minerali.

A seguito della scomparsa di Enzo Ferrari, il 14 agosto 1988, al nome del figlio Dino venne affiancato quello del Drake.

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