martedì 15 giugno 2010

WDW 2010 una marea di gente a Misano per festeggiare con la Ducati



Non mancava nessuno questo weekend, sul circuito di Misano Adriatico. Casey Stoner, Troy Bayliss, Nicky Hayden, Noriyuki Haga, Michel Fabrizio, Carlos Checa e Luca Scassa, uno più emozionato dell’altro per celebrare assieme ai ducatisti, le moto di Borgo Panigale: in 60 mila hanno raggiunto il World Circuit.

Una marea di appassionati, a partire dal sindaco di Misano Adriatico, Stefano Giannini, che ha saputo tenere in piedi lo show di apertura con passione e competenza insieme ai piloti rossi, e imbastendo un simpatico siparietto con Valerio Staffelli, anche lui appassionato motociclista.

In pista ho visto girare i piloti 1198 e D16 per la gioia degli appassionati, e una drag race davvero interessante che ha messo uno contro l’altro i piloti delle diverse categorie, in sella a delle Streetfighter. Poi autografi, spettacoli, beneficenza e un arrosto epico: circa quintali di salsiccia e 7000 piadine.

Ogni 3 anni Ducati chiama a raccolta tutti i suoi sostinitori, organizzando delle kermesse a dir poco uniche, e la risposta è via via più evidente. Ci si aspettavano circa 50.000 persone al Misano World Circuit, per l’occasione allestito interamente all’insegna della Ducati. Alla fine del WDW, si sono fatti i conti e le persone che hanno partecipato erano circa 60.000. Il piazzale gremito di moto, Ducati per lo più, ovviamente, ma con qualche eccezione qui e lì, giusto per sottolineare ancora di più lo spirito di fratellanza che volevano trasmettere quelli di Borgo Panigale, al di là della moto posseduta. Ci sono venuti da ogni dove: indubbiamente molti sono italiani e tra questi tantissimi romagnoli, ma ci sono anche targhe straniere, mai viste, in rappresentanza di tutti e 5 i continenti e di 28 nazioni (si sono visti ducatisti giungere dagli Stati Uniti, tutta l’Europa, Australia, Grecia, Russia, India, ma anche dal Brasile, dalla Cina, Malesia, o addirittura dal Gabon o dal Nepal).
Tantissimi appassionati vestiti di rosso gremivano il paddock, come neanche la MotoGP riesce a fare, ogni tanto uno strampalato individuo a fare colore nel colore, con l’altoparlante che dà informazioni e il programma dei tanti eventi sempre in tasca per non perdersene nessuno.

Senza dubbio uno dei momenti più entusiasmanti è quando vediamo le Streetfighter con i numeri dei grandi campioni Ducati: da Stoner ad Haga, Hayden, Fabrizio, Checa… c’erano tutti. Li vedi che si infilano il casco e danno vita ad un’insolita gara di accelerazione, dove devono tener giù la ruota della potente naked cercando di avere il miglior scatto; un duello all’ultimo fotogramma tra Haga ed Hayden, vinto per un soffio dal giapponese, che precedono di poco Bayliss e Stoner.
Esci per rinfrescarti la gola ed una signora con un gilet pieno di spilline della Ducati abbraccerebbe tutti raccontando che lei tiene per la Ducati da quando ancora costruiva radio e rasoi elettrici, praticamente; nel frattempo le persone si accalcano agli stand gastronomici e contribuiscono a fare segnare le cifre record di cibi consumati: 21.000 piadine, 8.600 litri di bibite, 50.000 litri d’acqua e 1.200 chilogrammi di salsicce.
Cifre esorbitanti, come quella dei chilometri percorsi per arrivare a Misano dai ducatisti di tutto il mondo: 38.000.000 di chilometri, 80 volte la distanza della Terra dalla Luna.

Gli stuntmen show, i dragster, il motocross freestyle, le Special Ducati che partecipano al concorso per decidere quale interpretazione sia la più bella, insomma, il tempo è poco e le cose da vedere tantissime. Intanto le band musicali si alternano sul palco e i piloti vengono braccati da folle adoranti di tifosi vestiti di rosso.

Tanti poi i partner di Ducati che hanno usato l’occasione per presentare i propri prodotti. Forse la più affascinante è stata la Mercedes SLK “naked” , ispirata dalla Monster. Bellissima anche la NCR MILLONA 16, piena di titanio e carbonio.
Inutile dire che ogni piccolo dettaglio curato da Ducati, abbia contribuito a creare una festa perfetta, dove l’amore per le moto, qualsiasi esse siano ha preso il posto alle rivalità di “casta”, ricetta vecchia e semplice che non sbaglia mai: un po’ di musica, cibo, bevande, tante belle moto e il divertimento è garantito… l’unico neo è che ora bisognerà aspettare altri 3 anni per replicare.

lunedì 14 giugno 2010

Almeno un Italiano sul podio più alto al Mugello

Andrea Iannone ha vinto per distacco la gara della Moto 2 del Gp d'Italia di motociclismo al Mugello. L'italiano si prende la prima vittoria nella nuova categoria rifilando distacchi pesanti sin da subito.




MUGELLO -Suona il tricolore nella splendida gara della Moto 2. Andrea Iannone domina i 21 giri della serie cadetta partendo in testa dal primo giro. Il pilota abruzzese ha avuto un passo impossibile per chiunque, tant'è che ha rifilato quasi un secondo al giro nelle prime fasi della corsa, rendendosi imprendibile. Andrea Iannone ha vinto il Gran Premio d'Italia classe Moto2. Imprendibile. Questo l'aggettivo per descrivere Andrea Iannone, che sul circuito del Mugello ha conquistato la sua prima vittoria nella classe Moto2 (e la prima per un pilota italiano in questa nuova classe). L'ex pilota della 125 ha condotto la gara dal primo all'ultimo giro, mostrando un ritmo impossibile per gli avversari sin dai primi giri. Nei primi giri guadagna quasi un secondo ad ogni tornata, fino a raggiungere i 7" di vantaggio su un folto gruppetto tra cui ci sono Toni Elias e il compagno di scuderia Talmacsi. Poi l'azzurro gestisce fino alla fine e trionfa meritatamente davanti a Sergio Gadea e ad uno straordinario Simone Corsi, ancora una volta a podio dopo il terzo posto di Le Mans ma capace di recuperare dalla ventiseiesima posizione in griglia.

"E' stata una gara difficile - ha commentato Iannone a caldo -. Sapevo che dovevo andare via e che potevo forzare nei primi sette-otto giri perché in quel frangente i pneumatici rendevano meglio. E ce l'ho fatta". Quindi ha scherzato: "Mi sarebbe piaciuto un po' battagliare, ma è andata bene lo stesso. Mi ha dato una carica il fatto che Valentino (Rossi, ndr) avrebbe vinto". L'altro protagonista del giorno è Corsi: "Mi sono divertito tanto, ho fatto dei bei sorpassi".

Iannone scatta bene, Cluzel passa secondo alla “San Donato” su Talmacsi, Elias, Debon, Tomizawa e l’infinito gruppone di 41 piloti della Moto2 miracolosamente senza alcun contatto e/o caduta. Iannone ha già un bel ritmo e guadagna metri preziosi, alle sue spalle si fa vedere il compagno di squadra Talmacsi che passa Cluzel al “Correntaio” ritrovando così due Speed Up davanti a tutte le altre 600cc. Ha davvero qualcosa di più l’abruzzese ex-125cc, che piazza al secondo giro un velocissimo 1′55″647, tempo da qualifica e da vantaggio di 1″6 rispetto agli inseguitori che sale a 2″726 al passaggio successivo: incredibile.
Con Iannone imprendibile (3″5 dopo 4 giri) si scatena la lotta per i restanti due posti sul podio con 8 piloti nello spazio di 1″ in modalità 125cc dei tempi d’oro, dove purtroppo si auto-esclude Jules Cluzel carambolato a terra alla “Poggio Secco”. Gara conclusa per il portacolori Forward Racing, si riapre la corsa per il podio anche per il secondo gruppetto capeggiato dal solito rimontante Simone Corsi con, “a traino”, De Angelis, Simon e Takahashi.
Cadono in sequenza Anthony Delhalle (sostituto dell’infortunato qatariota Mashel Al Naimi con la seconda BQR), Axel Pons e Mattia Pasini, che termina così malinconicamente il proprio 100° Gran Premio nel Motomondiale: era 28°. Alle spalle dell’imprendibile Iannone si stacca un terzetto composto da Luthi, Elias e Gadea, seguiti da Corsi a suo solito protagonista di una rimonta eccezionale dalla 26° (!!!) posizione in griglia di partenza.
Il pilota capitolino guadagna presto il secondo posto in piena bagarre con Luthi, Gadea, Elias, Tomizawa e Talmacsi, mentre esce di scena Raffaele De Rosa per una caduta quando era in 22° posizione. Si anima questo confronto nel finale con alcuni contatti da codice penale: Tomizawa si tocca con Corsi, Gadea percorre parte del rettilineo dei box sull’erba (!). Finale da cardiopalma, non per Andrea Iannone che vince indisturbato davanti a Gadea che ha la meglio su Corsi, Luthi, Elias e Tomizawa. Bene Baldolini che chiude in 13° posizione, l’Italia finalmente ha di che festeggiare.